Sono richiesti interventi da parte degli studenti coinvolti.
LA GEOGRAFIA DELL’UCRAINA
L’Ucraina è situata nell’Europa orientale, il territorio è caratterizzato dalla steppa della pianure est-europea, all’estremo ovest è attraversata dai Carpazi. CONFINI - Confina a nord con la Bielorussia, a nord-est e a est con la Russia, a sud-ovest con la Moldavia e con la Romania, e a ovest con l’Ungheria, la Polonia e la Slovacchia. Si affaccia sul mar Nero e su una parte del mar d’Azov. LA SUPERFICIE - L’estremo occidentale è attraversato da nord-ovest a sud-est dalla catena montuosa dei Carpazi; le pianure alluvionali che seguono il corso dei fiumi Dnepr e Donec; il medio corso del Dnepr attraversa una zona sabbiosa, ricca di foreste e paludi, lungo il corso del fiume Donec è pianeggiante e solo a sud-est vi sono delle modeste alture; La fascia litoranea nella quale è compresa la penisola di Crimea separata dal continente e dallo stretto istmo di Perekop. IL CLIMA - Gran parte dell’Ucraina rientra nella fascia del clima temperato. Nell’area coperta dalla steppa, l’estate può essere anche calda e asciutta, con occasionali tempeste di sabbia.
LA CRIMEA
La Crimea è una repubblica autonoma
dell’Ucraina. Le lingue parlate sono: ucraino, russo e tartaro di Crimea. E’
stata istituita il 12 Febbraio 1992. La Crimea è una penisola, posta
sulla costa settentrionale del mar Nero. La popolazione è per il 58,5% di etnia
russa e per il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica dei tartari di
Crimea nel 2001 formava il 12,1% della popolazione. Nel corso della sua storia
plurimillenaria la Crimea ha visto passare sul suo territorio tanti popoli e
dominazioni diverse, come: greci, sciti, romani, goti, unni, genovesi, tartari,
veneziani, turchi, russi, ucraini. La città di Sebastopoli e il suo
hinterland fanno invece parte di un’unità amministrativa autonoma; è capitale e
sede degli uffici amministrativi ed è posta al centro della penisola. L’11 marzo 2014 la repubblica
autonoma ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dall’Ucraina.
LA PROTESTA DI KIEV
Perché si protesta in Ucraina? Le proteste sono scoppiate dopo che
il governo del presidente Viktor Yanukovich ha respinto un accordo di vasta
portata con l’Unione europea nel novembre 2013. Yanukovich ha deciso di stringere
legami più forti con la Russia. Migliaia di persone indignate dal fatto si sono
riversate in piazza nel centro di Kiev, per protestare pacificamente. Hanno
occupato Maidan. Diversi eventi hanno fatto sì che le manifestazioni si
intensificassero. Il governo e l’opposizione
avevano firmato un accordo: l’amnistia per i manifestanti arrestati se i gli
altri manifestanti se ne fossero andati dagli edifici governativi occupati. Il
presidente del parlamento ha bloccato l’accordo. I manifestanti hanno marciato
vicino al parlamento e la polizia ha cercato di bloccare la strada. I
manifestanti hanno cercato di forzare i cordoni della polizia. Gli scontri
violentissimi sono così iniziati.
INIZIO DELLA RIVOLTA A KIEV
In risposta alle leggi anti-protesta ucraina una situazione di stallo tra la polizia e i manifestanti iniziata il 19 gennaio 2014, è sfociata in una serie di scontri avvenuti nel centro di Kiev. Durante una manifestazione i manifestanti hanno marciato verso Verkhovna Rada dove sono stati raggiunti dai cordoni della polizia. Dopo una fase di stallo, la polizia ha cominciato ad affrontare i manifestanti con episodi di violenza. Quattro manifestanti sono stati confermati deceduti durante gli scontri, tre dei quali uccisi. Il 19 gennaio 2014, nel centro di Kiev, ha luogo il nono giorno consecutivo di protesta contro leggi anti-protesta. Al raduno partecipano anche i maggiori leader dell’opposizione. Molti manifestanti hanno ignorato il divieto di occultamento del volto, indossando delle maschere del partito, mentre altri hanno indossato elmetti e maschere antigas. Secondo quanto riferito dal ministero dell’interno, un centinaio di poliziotti sono rimasti feriti durante gli scontri. Dei video mostrano diversi manifestanti lanciare molotov contro gli agenti della polizia. Il 23 gennaio, alcuni agenti sono rimasti feriti e altri sono stati ricoverati all’ospedale.
COME SONO INTERVENUTI I RUSSI IN CRIMEA
Crimea, il premier ucraino: “se la Russia interviene è guerra” Il presidente ucraino turchinov ha messo l’esercito in stato di allerta. L’Ucraina così chiede ad UE, USA e NATO che le offrano protezione. L’escalation in Crimea è quella lingua di terra donata da Krushev all’Ucraina ad aprire le porte alla decisione di Putin. Prima le manifestazioni, poi l’irruzione negli uffici del Parlamento. Dopo che il parlamento russo ha autorizzato l’intervento militare in Ucraina, Kiev ha annunciato di richiamare i propri riservisti. Per le nuove autorità di Kiev i movimenti di Mosca in Crimea rappresentano una “dichiarazione di guerra”.
REFERENDUM DELLA CRIMEA
Mentre la Crimea votava per confermare l’indipendenza da Kiev, il Parlamento nazionale ha minacciato di sciogliere l’assemblea di Crimea se non annullerà la consultazione del weekend per riunirsi alla Russia. In seguito il premier ucraino ha lanciato un appello alla Russia perché faccia in modo che la consultazione promossa dai filo-russi venga immediatamente annullata.
ULTIME NOTIZIE
LA DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA DELLA CRIMEA - L’11 marzo 2014, con 78 voti a favore su 81, il Parlamento della Crimea ha dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina. “Noi deputati della Crimea e di Sebastopoli, in virtù delle norme internazionali e del parere consultivo della Corte internazionale di giustizia dell’ONU sulla dichiarazione d’indipendenza del Kosovo del 22 luglio 2010, abbiamo deciso che se verrà approvato il referendum del 16 marzo, nascerà la Repubblica di Crimea che sarà uno Stato della Federazione russa”.
MOSCA: “INDIPENDENZA LEGITTIMA” - Secondo Mosca la dichiarazione d’indipendenza dall’Ucraina approvata dal Parlamento della Crimea “è assolutamente legittima”. La “camera bassa” del Parlamento discuterà il prossimo 21 marzo come semplificare le procedure perché la Crimea possa unirsi alla Federazione.
COME SONO INTERVENUTI I RUSSI IN CRIMEA
Crimea, il premier ucraino: “se la Russia interviene è guerra”. Il presidente ucraino turchinov ha messo l’esercito in stato di allerta. L’Ucraina così chiede ad UE, USA e NATO che le offrano protezione. L’escalation in Crimea è quella lingua di terra donata da Krushev all’Ucraina ad aprire le porte alla decisione di Putin. Prima le manifestazioni, poi l’irruzione negli uffici del Parlamento. Dopo che il parlamento russo ha autorizzato l’intervento militare in Ucraina, Kiev ha annunciato di richiamare i propri riservisti. Per le nuove autorità di Kiev i movimenti di Mosca in Crimea rappresentano una “dichiarazione di guerra”.
LA TELEFONATA TRA OBAMA E PUTIN
In una telefonata di 90 minuti il presidente russo Vladimir Putin ha detto al presidente USA Barak Obama che “Mosca si riserva il diritto di proteggere i suoi interessi e gli interessi dei russi se ci fossero violenze in Crimea e nell’Ucraina dell’est”. La Casa Bianca ha reso noto invece che Obama ha detto a Putin che gli Stati Uniti “condannano l’intervento militare russo nel territorio ucraino” e invitano inoltre la Russia a far calare la tensione “ritirando le sue forze armate e facendole rientrare nelle basi in Crimea in modo da fermare ogni loro interferenza in qualsiasi altro luogo all’interno dell’Ucraina”. Il presidente USA ha aggiunto che “gli Stati Uniti non parteciperanno alle prossime riunioni preparato rie per il G8.
SOSPENSIONE DEI DAZI UE
INIZIO DELLA RIVOLTA A KIEV
In risposta alle leggi anti-protesta ucraina una situazione di stallo tra la polizia e i manifestanti iniziata il 19 gennaio 2014, è sfociata in una serie di scontri avvenuti nel centro di Kiev. Durante una manifestazione i manifestanti hanno marciato verso Verkhovna Rada dove sono stati raggiunti dai cordoni della polizia. Dopo una fase di stallo, la polizia ha cominciato ad affrontare i manifestanti con episodi di violenza. Quattro manifestanti sono stati confermati deceduti durante gli scontri, tre dei quali uccisi. Il 19 gennaio 2014, nel centro di Kiev, ha luogo il nono giorno consecutivo di protesta contro leggi anti-protesta. Al raduno partecipano anche i maggiori leader dell’opposizione. Molti manifestanti hanno ignorato il divieto di occultamento del volto, indossando delle maschere del partito, mentre altri hanno indossato elmetti e maschere antigas. Secondo quanto riferito dal ministero dell’interno, un centinaio di poliziotti sono rimasti feriti durante gli scontri. Dei video mostrano diversi manifestanti lanciare molotov contro gli agenti della polizia. Il 23 gennaio, alcuni agenti sono rimasti feriti e altri sono stati ricoverati all’ospedale.
COME SONO INTERVENUTI I RUSSI IN CRIMEA
Crimea, il premier ucraino: “se la Russia interviene è guerra” Il presidente ucraino turchinov ha messo l’esercito in stato di allerta. L’Ucraina così chiede ad UE, USA e NATO che le offrano protezione. L’escalation in Crimea è quella lingua di terra donata da Krushev all’Ucraina ad aprire le porte alla decisione di Putin. Prima le manifestazioni, poi l’irruzione negli uffici del Parlamento. Dopo che il parlamento russo ha autorizzato l’intervento militare in Ucraina, Kiev ha annunciato di richiamare i propri riservisti. Per le nuove autorità di Kiev i movimenti di Mosca in Crimea rappresentano una “dichiarazione di guerra”.
REFERENDUM DELLA CRIMEA
Mentre la Crimea votava per confermare l’indipendenza da Kiev, il Parlamento nazionale ha minacciato di sciogliere l’assemblea di Crimea se non annullerà la consultazione del weekend per riunirsi alla Russia. In seguito il premier ucraino ha lanciato un appello alla Russia perché faccia in modo che la consultazione promossa dai filo-russi venga immediatamente annullata.
ULTIME NOTIZIE
LA DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA DELLA CRIMEA - L’11 marzo 2014, con 78 voti a favore su 81, il Parlamento della Crimea ha dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina. “Noi deputati della Crimea e di Sebastopoli, in virtù delle norme internazionali e del parere consultivo della Corte internazionale di giustizia dell’ONU sulla dichiarazione d’indipendenza del Kosovo del 22 luglio 2010, abbiamo deciso che se verrà approvato il referendum del 16 marzo, nascerà la Repubblica di Crimea che sarà uno Stato della Federazione russa”.
MOSCA: “INDIPENDENZA LEGITTIMA” - Secondo Mosca la dichiarazione d’indipendenza dall’Ucraina approvata dal Parlamento della Crimea “è assolutamente legittima”. La “camera bassa” del Parlamento discuterà il prossimo 21 marzo come semplificare le procedure perché la Crimea possa unirsi alla Federazione.
COME SONO INTERVENUTI I RUSSI IN CRIMEA
Crimea, il premier ucraino: “se la Russia interviene è guerra”. Il presidente ucraino turchinov ha messo l’esercito in stato di allerta. L’Ucraina così chiede ad UE, USA e NATO che le offrano protezione. L’escalation in Crimea è quella lingua di terra donata da Krushev all’Ucraina ad aprire le porte alla decisione di Putin. Prima le manifestazioni, poi l’irruzione negli uffici del Parlamento. Dopo che il parlamento russo ha autorizzato l’intervento militare in Ucraina, Kiev ha annunciato di richiamare i propri riservisti. Per le nuove autorità di Kiev i movimenti di Mosca in Crimea rappresentano una “dichiarazione di guerra”.
LA TELEFONATA TRA OBAMA E PUTIN
In una telefonata di 90 minuti il presidente russo Vladimir Putin ha detto al presidente USA Barak Obama che “Mosca si riserva il diritto di proteggere i suoi interessi e gli interessi dei russi se ci fossero violenze in Crimea e nell’Ucraina dell’est”. La Casa Bianca ha reso noto invece che Obama ha detto a Putin che gli Stati Uniti “condannano l’intervento militare russo nel territorio ucraino” e invitano inoltre la Russia a far calare la tensione “ritirando le sue forze armate e facendole rientrare nelle basi in Crimea in modo da fermare ogni loro interferenza in qualsiasi altro luogo all’interno dell’Ucraina”. Il presidente USA ha aggiunto che “gli Stati Uniti non parteciperanno alle prossime riunioni preparato rie per il G8.
SOSPENSIONE DEI DAZI UE
A livello UE, la Commissione
europea ha deciso un taglio temporaneo alle tariffe doganali sulle esportazioni
dell’Ucraina verso l’Unione per sostenere l’economia ucraina. La riduzione dei
dazi porterà molto milioni di euro di benefici l’anno.
DICHIARAZIONE DI
OLEKSANDR TURCHYNOV
Il presidente Oleksandr Turchinov
il 12 marzo ha dichiarato: “l’Ucraina non invierà il suo esercito in Crimea per
impedire la secessione”. “Se lanciassimo un’offensiva militare in Crimea,
lasceremo scoperti i nostri confini orientali, dove la Russia ha già ammassato
significative unità corazzate”, “ci state provocando- ha continuato- per avere
un pretesto per intervenire in Ucraina. Ma noi non seguiremo il copione scritto
dal Cremino”.
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